Autobiografia di Mario Quadri

Nacqui a Bassano Bresciano il giorno 28 ottobre 1923 e tuttora abito sempre in questo piccolo Paese di pianura.

Nella casa di mio nonno, coi suoi tre figli, negli anni della mia fanciullezza c’erano sei segugi italiani, un bracco italiano, uno spinone e tre levrieri (Veltri italiani).

E’ in questo clima che conobbi le diverse forme di caccia in pianura, sugli Appennini e sulle Alpi.

Dai sei, ai sette anni seguivo mio padre, che prediligeva la caccia alla lepre con i segugi, e i miei due zii i quali preferivano i cani da ferma.

All’età di quattordici anni conobbi Piero Bonanomi di Varese che amava passare una settimana di fine ottobre presso la mia famiglia, perché appassionato della caccia alla lepre nel cuore della Pianura Padana; fu per questo che conobbi e fui tenuto in somma considerazione da Luigi Zacchetti.

Nel 1937, a sedici anni, ebbi la prima licenza di caccia, col dono di un cucciolo segugio da Piero Bonanomi.

Nel 1937 l’avv. Barbizzoli decise di fondare il Gruppo Cinofilo Bresciano ed io fui annoverato fra i soci fondatori. Tra questi attualmente sono l’unico sopravvissuto.

Dopo la pausa della guerra, nel 1974 divenni Socio individuale dell’ENCI.

Dal 1948 abbandonai ogni altra forma di caccia, che non fosse quella alla lepre coi segugi, fedele seguace di Luigi Zacchetti, al cospetto del quale perfezionai la mia cultura teorica e pratica sullo studio di questi cani e della lepre.

Proprio in questi anni le riviste Diana ed Olimpia pubblicarono il mio primo scritto dal titolo “Esteti, seguisti, lepraioli, leprari” che piacque molto, tanto alla Zacchetti come a Giorgio Pannelli segretario generale dell’ENCI. Divenni corrispondente della rivista che pubblicò alcuni miei scritti.

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